Un 2024 con tanti sogni nel cassetto. Parla Giacomo Cioni

 L'attaccante biancazzurro ha parlato della seconda parte di stagione

Si è conclusa la prima parte di stagione per la Seleçao Argentinos, che si ritrova al quarto posto in classifica dietro alle battistrada Real Colizzati e alla Lokomotiv Cippalippa, in un girone che ha però ancora tanti asterischi per i turni di riposo ancora da scontare. La fine del girone di andata è però già dietro l'angolo e dalla prossima settimana si tornerà a fare sul serio: l'attaccante biancazzurro Giacomo Cioni ha raccontato le sue sensazioni per la ripresa delle ostilità. Con 10 reti fra torneo Apertura e campionato, la punta è  il miglior marcatore stagionale e ha tutte le intenzioni di essere protagonista. 

È andato in archivio il primo stralcio di stagione, con la squadra subito dietro alle prime. Sei soddisfatto dell'inizio?

"Sono molto soddisfatto dell’inizio di stagione della squadra, infatti seppur sul campo inizialmente siano usciti dei risultati un po’ bugiardi e che ci hanno penalizzato ho visto da subito una squadra molto coesa con un potenziale incredibile, che può ottenere dei risultati davvero fantastici. Partita dopo partita è uscito sul campo tutto questo e ho visto tante gare a senso unico, in cui abbiamo espresso veramente un bel gioco e aggressività e grinta senza precedenti".

Con 10 gol totali sei il miglior marcatore della stagione. Quali obiettivi ti poni per il 2024?

"Quest’anno sono partito veramente molto forte nel pre-campionato e dopo i tanti infortuni che negli anni mi hanno messo a dura prova questo mi ha galvanizzato, portandomi a provare emozioni che avevo un po’ dimenticato e che avevo temuto di non poter più sentire. Le scarpette erano state attaccate al chiodo dopo la clavicola in frantumi, ma la passione era troppo forte e sono tornato a nuova vita. Il mio obbiettivo principale resta lo scendere in campo e divertirmi senza farmi male ma anche gonfiare quanto più possibile quella rete perché ogni volta che accade mi sento vivo come non mai".

Credi che la Seleçao possa centrare ancora la qualificazione in Top League?

"Non solo ci credo ma ne sono certo! Anzi, penso che potremmo anche andare lontano quest’anno nella competizione. La squadra non solo ha un potenziale tecnico per ottenere qualsiasi risultato desideri ma ha anche una coesione fantastica. Le nuove leve si sono integrate alla perfezione con i veterani e hanno portato anche tanta nuova linfa ed energia. Si respira una grande aria nello spogliatoio e viene tutto più facile così".

 In assenza di Faletra hai anche indossato la fascia da capitano, una responsabilità ulteriore...

"Responsabilità? Altroché, è un onore! Indossare quella fascia vuol dire indossare ogni battaglia che abbiamo affrontato in tutti questi anni, ogni gioia e dolore. Significa riempirsi di orgoglio per i nostri colori! Significa sentire Greg (Tecla) nelle orecchie che ti sprona a dare qualcosa in più. Ad ogni modo vedo l’ora che torni Rudy, perché la famiglia non è al completo senza di lui!".

La Seleçao è una delle formazioni più longeve di tutto il panorama Playleague: che effetto fa essere "veterani"?

"Essere i veterani significa solo una cosa… ovvero che la nostra non è una delle tante squadre di ragazzi che si ritrova una volta a settimana per divertirsi a dare due calci al pallone e poi magari finisce tutto lì. La nostra squadra è formata da un gruppo di amici che è cresciuto insieme, che ha condiviso non solo un campo ma la propria vita, i propri problemi e i propri sogni con gli altri ragazzi. Siamo diventati una famiglia su cui ognuno può contare e siamo a mio avviso un esempio per chiunque si affacci al mondo dello sport. Una squadra che si basa su sani principi è fatta di brave persone e che agognano quella sera a settimana per il puro piacere di stare insieme".