È UN INCANTESIMO... ARGENTINOS, DECENNALE NERISSIMO!

Gli Argentinos buttano via un'altra partita di un campionato stregato


La gara con i Milan Boyss a Novoli riparte dai biancazzurri vogliosi di provare a fare risultato per risollevare un campionato che definire nefasto è poco. Sull'ostico terreno di Novoli va in scena un match tutto da raccontare contro un avversario tosto, che però termina ancora una volta con un rimpianto grande così per la Seleçao. Andiamo con ordine. 

Il match inizia con gli avversari a premere forte e Gennarelli deve disinnescare due volte in presa bassa prima su Maria e poi su Cioana. Alla terza occasione, però, i Milan Boyss passano (minuto 8): Ionica rilancia lungo direttamente dalla porta per Tudor, che riesce a tenere buono il pallone e a servire l'accorrente Cioana, che da posizione centrale trova il vantaggio. Gli Argentinos, schierati con il 3-2-1, non stanno a guardare e si scuotono: Ionica salva di pugno su Messina, quindi vede sibilare alla sua sinistra un missile di Parretti. Il pari è nell'aria e arriva al 17', quando Faletra è abile a battere corta una punizione per Messina, che stoppa, guarda la porta e incastona un destro nell'angolo lontano lasciando tutti immobili: è 1-1. La gara prosegue con un buon ritmo: Lombardo appena entrato trova il palo dopo una bella azione corale, dall'altra parte è Tudor a colpire il legno esterno con una bella girata. Poco prima dell'intervallo, però, ecco il nuovo vantaggio avversario: Sucala scende sulla sinistra e mette un cross basso al centro dell'area, con Platon che riesce ad anticipare tutti e deposita in rete il 2-1. Si va a riposo con i Milan Boyss avanti. 

La ripresa, però, è tutt'altro che scontata. La Seleçao non gioca male e meriterebbe forse qualcosa in più, con Ionica che salva tutto su Parretti prima del doppio tiro con pochi sussulti firmato prima da Maria e poi da Cioana. Al 7' della ripresa, però, arriva la doccia fredda: Maria riceve dalle retrovie e aggancia bene sulla trequarti, trovando anche il pertugio giusto per tirare e trovare l'angolino basso sul quale Gennarelli non è impeccabile (ingannato anche dalla sfera che passa sotto le gambe di Faletra). Il 3-1, però, non chiude i giochi nemmeno per sogno: sugli sviluppi di un corner, Platon finisce a terra nell'area avversaria lamentandosi di un gomito alto di Deboli. Al mancato intervento arbitrale, il giocatore avversario risponde con una gomitata al numero 20 argentino, prendendosi il più ingenuo dei cartellini rossi per fallo di reazione. Resta un quarto d'ora buono per la Seleçao per provare a ribaltare la situazione e tutto sembra andare nel verso giusto, perché passano due giri d'orologio e Messina accorcia le distanze risolvendo una situazione intricata in area avversaria: è 3-2. 
Da lì in poi, però, inspiegabilmente, gli Argentinos divengono letteralmente preda della frenesia di provare a pareggiare e iniziano a sbagliare l'impossibile, concedendo qualche fallo di troppo e non riuscendo a sfondare macchiandosi di errori decisamente non da loro. Tudor centra addirittura il palo su punizione, la Seleçao vacilla ma continua a premere in maniera troppo disordinata. Gli avversari sembrano poi non voler vincere a tutti i costi quando - dopo la rete del 3-2 - il portiere Ionica si toglie i guanti, chiede il cambio e lascia il campo. Senza portiere e con Sucala adattato fra i pali, la frenesia di segnare aumenta, ma gioca uno scherzo pessimo alla Seleçao: prima Parretti si divora il pari calciando addosso al portiere, quindi è Deboli a concludere malissimo da ottima posizione. Così, come a completare un incubo tremendo e terribile, a tempo scaduto arriva la beffa: ennesimo traversone per Maria, che prima vince un rimpallo con Prifti, poi si fa murare da Gennarelli ma si ritrova per la terza volta il pallone fra i piedi, scaricandolo in rete dolcemente per il 4-2 che non cambierà più. 

Un'altra sconfitta, dolorosa e che fa male. Arrivata come peggio non si potrebbe, ma questo è il calcio. La Seleçao non ha saputo approfittare proprio di quella situazione che già in due occasioni l'ha duramente punita in questa stagione, l'avere un uomo in più con il tempo giusto per riprendere un risultato di svantaggio. La prestazione è stata buona fino al 3-2, poi un inspiegabile black-out ci fa ancora una volta parlare di nessun punto portato a casa. Con sette partite ancora da giocare, ora la priorità sembra non diventare più la classifica o il piazzamento, ma il cancellare - se possibile a questo punto - questo decennale che da occasione di festa si sta trasformando in un vero e proprio travaglio. Incassiamo l'ottava sconfitta in tredici gare, un record negativo che forse non meritiamo del tutto, ma che ci deve far riflettere su quanti punti abbiamo e stiamo ancora lasciando per strada, spesso e volentieri persi nelle maniere più rocambolesche possibile. La speranza è che quella di stasera possa essere l'ennesima lezione, che possa scuoterci in maniera definitiva e che possa raccontarci fra sette giorni - e prima del riposo - di uno scontro diretto con la Virtus Cipresso portato a casa.