DALL'INFERNO AL PARADISO: IL LIEVE CONFINE CHE PREMIA LA SELECAO!

La prima di quattro finali va in scena alla Florentia. La Seleçao, dopo il successo sui Milan Boyss, chiede punti a una Radio Bruno in forma per continuare a inseguire le prime posizioni. I viola, dal canto loro, sono reduci da 6 punti in due gare e vogliono invece proseguire il loro momento positivo per assestarsi definitivamente in zona Golden League. 

Si comincia su buoni ritmi, con la Seleçao che fatica a ingranare mentre gli avversari sono più pimpanti. Radio Bruno imposta il suo gioco dalle retrovie sfruttando la velocità sulle fasce di Gabbrielli e Baggiani e i centimetri di Brunetti. I pericoli maggiori nei primi minuti arrivano proprio dai viola, che fanno le prove generali del gol e alla prima palla buona colpiscono: Tutto nasce da un traversone in profondità dalla sinistra, con sponda di Brunetti per Baggiani: il 6 ospite disorienta Piani e spara nell'angolo lontano laddove Gennarelli non può arrivare per il gol dello 0-1. I biancazzurri non si scuotono e si scontrano con la densità del centrocampo avversario, senza riuscire a rendersi pericolosi se non con qualche conclusione velleitaria da lontano. Gennarelli disinnesca poi un diagonale di Gabbrielli, mentre poco dopo para a terra su Brunetti. Alla terza occasione ecco anche il raddoppio ospite: rimessa laterale ancora di Gabbrielli, con Brunetti che stacca e schiaccia indisturbato da dentro l'area per lo 0-2. 
La Seleçao rialza la testa e gioca palla a terra, trovando subito la rete che accorcia le distanze: rasoterra perfetto di Durin a pescare Borchi, che a tu per tu con il portiere scarica sotto la traversa riaccendendo la gara per la sua prima marcatura con la maglia biancazzurra. Gli Argentinos creano ma non capitalizzano e Radio Bruno si aggrappa all'estremo difensore Caldelli, che prima trema su un gran fendente di Piani che centra la traversa, quindi si rende protagonista su Patricelli e Durin, che da buona posizione si vedono respingere i loro tentativi. Nel miglior momento dei padroni di casa, però, arriva la doccia gelata: altro lancio lungo dalle retrovie, Brunetti stacca di testa e anticipa Gennarelli in uscita non perfetta. Palla in rete e 1-3: tutto da rifare. Il primo tempo, però, è molto intenso e vive di strappi da entrambe le parti perché gli Argentinos non ci stanno e si rifanno sotto, impegnando ancora Caldelli da fuori e riuscendo poi a segnare la rete del 2-3: cioccolatino messo al centro da Lamcja dalla destra con Durin che si inventa un magistrale colpo di tacco sul quale l'attento estremo difensore non può nulla. Non è finita, perché a tempo scaduto i biancazzurri vengono nuovamente puniti, ancora da calcio piazzato: angolo del solito Gabbrielli, la palla attraversa tutta l'area di rigore e arriva nella disponibilità di Brunetti, che, dimenticato da Cioni, comodamente può appoggiare in rete il 2-4 con il quale si va a riposo.

Il secondo tempo, però, è tutta un'altra musica. Gli Argentinos tornano in campo con il piglio giusto, agguerriti e compatti, l'esatto contrario del primo tempo farraginoso appena andato in archivio. Radio Bruno per larghi tratti della ripresa non riesce ad uscire dalla propria metà campo e tenta di affidarsi a lanci lunghi per respirare e cercare la giocata dei singoli, ma il pallino del gioco è saldamente nelle mani dei padroni di casa. La Seleçao, però, non ha fatto i conti con Diego Caldelli, portiere dei viola, che si candida ad assoluto protagonista della serata. Il portiere prima compie un super intervento su Durin, che si gira e scarica in porta a botta sicura con l'urlo strozzato in gola, quindi para semplicemente di tutto. Il pressing e il forcing crescono esponenzialmente e le occasioni da rete si moltiplicano, ma quando non sono Faletra e Durin a sbagliare mira ci pensano almeno 4-5 interventi decisivi dell'1 ospite a tenere a galla i suoi. Clamorosi in particolare quello a tu per tu con Patricelli lanciato a rete e quello tutto di riflessi sulla conclusione a botta sicura di Durin. Radio Bruno è tutta nella propria trequarti e aspetta pazientemente che il tempo scorra per portare a casa una vittoria fondamentale, ma gli Argentinos non sono ancora sconfitti. Finalmente, dopo un dominio letterale durato 15' e con soli 6 ancora da giocare, è Lamcja a gonfiare la rete e a rompere gli equilibri, traendo in inganno il portiere con un diagonale che passa attraverso una selva di gambe e si deposita in rete: 3-4. Questa è la scossa definitiva: la Seleçao tira fuori tutti i cavalli del suo motore e mette alle corde l'avversario, che è spesso costretto al fallo. Da uno di questi scaturisce un calcio di punizione da buona posizione centrale: sul pallone va Durin, che sceglie una soluzione centrale ma di potenza, che sguscia da sotto il corpo di Caldelli e rotola in rete per l'agognato pari. Con 2' da giocare è tutto ancora possibile, anche se tutto rischia di saltare quando Gabbrielli sfugge alle marcature e si invola in solitaria nelle praterie avversarie, trovando sulla strada del suo destro un Gennarelli che mette in angolo e salva la baracca. Si tratta dell'unico sussulto della ripresa per i biancazzurri, che adesso vogliono vincere: Caldelli si supera su una conclusione di Durin addirittura deviata e messa in angolo con la mano di richiamo, ma evidentemente questa sera non può finire così. C'è ancora tempo e la Seleçao lo sfrutta a dovere: Durin, con le ultime energie, pesca Borchi, che si allarga a sinistra e serve Faletra, il numero 10 non ci pensa due volte, mira all'angolo lontano e batte il portiere per l'urlo che fa esplodere la Florentia: 5-4. Ultimi giri d'orologio di pura adrenalina, ma quando l'arbitro fischia la fine arriva la certezza di una rimonta da capogiro, pazzesca, che regala 3 punti di platino agganciati con le unghie e con i denti in una serata iniziata male e che ha seriamente rischiato di finire peggio. 

Primo tempo da 4, secondo da 7,5, per una gara a due facce e una rapida risalita dall'inferno al paradiso, tutta d'un fiato, che ha lasciato e lascia frastornati ma felici. Troppi errori che restano, però, sui quali bisogna riflettere necessariamente: dai calci piazzati, vera e propria debolezza dei biancazzurri, a qualche leggerezza di troppo che ha permesso agli avversari di ringraziare e segnare fin troppo facilmente. Il secondo tempo è però stato monocorde, con una netta superiorità mostrata dalla Seleçao, che avrebbe però dovuto probabilmente entrare fin da prima in partita e che si è scontrata con un altro estremo difensore di altissimo livello. Negli ultimi giri d'orologio sono riapparsi gli stessi fantasmi che avevano portato alla sconfitta con il Borussia nello scontro del ritorno, ma questa volta è andata diversamente e la squadra sale a quota 28 punti in classifica. La prima delle quattro finali è andata, seppur con un cuore grande e una sofferenza indicibile, ma adesso l'obiettivo è archiviare in fretta la pazza serata appena vissuta e concentrarsi sulla prossima battaglia contro lo Shake Cafè