Alla Florentia esordio con il freno a mano: solo pari con la Fiorentona!

 

Comincia dalla Florentia la nuova avventura della Seleçao, che inizia il campionato affrontando la Fiorentona. I gigliati, altra storica formazione del panorama amatoriale, si presentano con una formazione rodata e rinnovata, con un Venturi uomo di punta del sette e motore delle azioni dei suoi. Nei biancazzurri, invece, subito dentro i nuovi Sardu e De Donno, con il ritorno di Cioni in avanti.

 Proprio da lui passa la prima minaccia per i biancazzurri: palla in profondità per D'Angelo con Gennarelli che disinnesca in tranquillità. Il sussulto più significativo è però di marca biancazzurra, quando al 7' Cioni arma il destro e a portiere battuto la palla centra il palo. La Seleçao preme sull'acceleratore e sfiora ancora il vantaggio poco dopo, quando Stillitano respinge un pallone vagante e De Donno incoccia il secondo legno di serata non riuscendo nel tap-in da due passi. Dall'altra parte gli Argentinos rischiano poco e Gennarelli si scalda i guantoni prima su un tentativo di Ingrao, quindi viene graziato da Venturi, che da centro area mette alto. Al 16', però, si sblocca la gara: Cioni è dirompente ed entra in area avversaria, ma viene atterrato energicamente e per l'arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto va Faletra che non sbaglia: 1-0 e prima rete della Seleçao in stagione griffata numero 10. La Fiorentona tenta di rientrare in partita e ci prova con un paio di conclusioni ancora di Venturi, mentre prima della pausa è Ferrari su punizione a chiamare Gennarelli alla deviazione in corner. Si va a riposo con un vantaggio argentino di misura. 

Nella ripresa, però, sono i rossi a ripartire a spron battuto, a caccia del pareggio. Gli Argentinos gradualmente si chiudono e la Fiorentona trova spazi di manovra, spesso anche troppo facilmente: le incursioni di Ingrao e Capretta costringono sempre più i biancazzurri ad arretrare in difesa, inducendoli all'errore. La gara diventa meno elegante e l'arbitro è costretto spesso e volentieri e intervenire: Sardu da una parte e Ingrao dall'altra finiscono sul taccuino dei cattivi, mentre gli avversari conquistano due calci di punizione dal limite. Sul secondo di questi arriva il pari: Venturi colpisce basso e tagliente, la palla passa in mezzo a tutti senza deviazioni, colpisce il palo e si deposita in rete. Siamo all'8' del secondo tempo, ma la partita si accende subito. La Seleçao non ci sta e si porta di nuovo avanti in nemmeno due giri d'orologio: lancio a destra per De Donno, che crossa basso in mezzo, Stillitano esce ma non trattiene e Basta in scivolata è il più lesto di tutti a ribadire in rete per il nuovo vantaggio argentino. Ma non è finita, perché poco dopo arriva il 2-2, originato da un calcio d'angolo dalla destra. Palla in mezzo allontanata da Innocenti sulla quale Amoriello vede e serve Venturi, ben appostato a ridosso dell'area: ancora una volta, con un destro chirurgico, è lui a gonfiare la rete a fil di palo trovando il pertugio giusto fra le gambe di compagni e avversari. Manca però ancora più di metà tempo e gli Argentinos provano il tutto per tutto, provando a contare sulla coppia Cioni-Basta là davanti, ma non è serata. Lamcja da buona posizione fa tutto bene ma ancora una volta è il palo (terzo di serata) a dire di no ai biancazzurri, mentre poco dopo Innocenti spedisce di un soffio a lato. Anche Basta va vicino alla doppietta colpendo malamente e sciupando un'ottima opportunità, mentre D'Angelo mette i brividi agli argentini mettendo fuori non di molto. Nel finale, poco prima del triplice fischio, Sardu ferma in ripartenza Ingrao lanciato in profondità e viene espulso per doppia ammonizione: l'inferiorità numerica dura solo un minuto perché di tempo non ce n'è più. 

Finisce così con un 2-2 che lascia rimpianti per i legni colpiti e la sensazione che si potesse portare a casa anche il bottino pieno. Argentinos puniti da due calci piazzati, ma anche dai troppi errori e da una condizione generale apparsa ancora ben lontana dall'ottimale. Rimbocchiamoci le maniche, era solo la prima di sedici fatiche: fra sette giorni già ci aspetta il Giù Da Radda C7.