L'Intervista biancoazzurra, Gregorio Tecla - II Puntata

Gregorio Tecla, capitano di lungo corso 
della Selecao (foto di repertorio)

FIRENZE - Dopo il successo della prima intervista biancoazzurra (leggi qui il pezzo integrale su Andrea Durin), la redazione ha deciso di intervistare un altro pezzo di Storia della Selecao, il capitano di mille battaglie Gregorio Tecla. Immerso pienamente nel clima "Top League", The Lion si è concesso volentieri alle nostre domande con la consueta dovizia di argomentazioni e l'enfasi che lo contraddistingue.

D: Ciao capitano! Innanzitutto, benvenuto nel nostro nuovo blog. Che ne pensi di questa innovazione apportata dalla dirigenza?

R: Ciao a tutti. Beh, sicuramente il blog è una grande idea,mi piace proprio. In più è realizzato in maniera professionale il che lo rende uno strumento anche utile. 

D: La Selecao quest'anno ha chiuso al secondo posto nel girone Croazia in virtù degli scontri diretti che hanno spinto in vetta alla classifica la compagine del Montefiridolfi. Tu che sei un leader di questa squadra, puoi dirci com'è la situazione nello spogliatoio? Siete più soddisfatti o delusi di questo risultato?

R: Sono soddisfatto e felice, a mio avviso è stata una stagione straordinaria, in più c'è un dato oggettivo molto importante: da quando sono approdato in questa società ogni anno abbiamo sempre fatto meglio dell'anno precedente. settimi, terzi e quest'anno secondi,se tanto mi da tanto l'anno prossimo.

D: Facciamo un tuffo nel passato. La Selecao ha cambiato molti uomini, ma tu resti una certezza.. Ricordi il tuo esordio con la fascia da capitano? Quale spinta ti da ogni volta portare questi gradi al braccio?

R: L'esordio non lo ricordo bene,nel senso che non ricordo bene chi fosse l'avversario,quello che so è che tutte le volte che indosso quella fascia mi carico ai massimi livelli!!è un grande onore per me poterla indossare ogni volta.

D: La capolista Montefiridolfi vi ha impedito di cucirvi addosso lo scudetto del girone. Quanto pensi che sia meritato questo titolo? Vi sentite inferiori o pensate di essere stati in qualche modo "derubati"?

R: Mah guardi,per me non era assolutamente superiore a noi. Sono stati però più continui nel momento clou della stagione e quindi hanno avuto più possibilità di giocarsi le chances di vittoria nel rush finale.

D: Qual è stata secondo te la squadra rivelazione del girone Croazia 2012/13? La delusione invece?

R: La squadra rivelazione secondo me è il Varnelli F.C. visto lungo il girone d'andata, davvero un bel team, mentre quella che mi ha deluso sono state le Murate Caffè Letteriario,me li spettavo più ostici invece hanno regalato molti punti in diverse partite.

D: Parliamo un pochino di te. Sappiamo che calcisticamente nasci come centrocampista avvezzo alle proiezioni offensive, ma nella Selecao ti abbiamo visto impiegato quasi esclusivamente come difensore centrale o terzino. In termini di rendimento sei stato superlativo, ma quanto ti ha pesato questa trasformazione tattica?

R: Innanzitutto grazie del complimento. Si è vero io ho sempre fatto l'esterno d'attacco o la seconda punta ma quando si materializzò l'occasione di poter venire a giocare qui non potevo crederci! Non ci pensai due volte e accettai subito questa opportunità. Ho sposato immediatamente il progetto e la causa, per cui posso dire tranquillamente che non mi è mai pesato e non mi pesa tutt'ora giocare nel nuovo ruolo.Che ormai tanto nuovo non lo è più (ride, ndr)!

D: Sei ricordato dagli avversari come un rude marcatore e un difensore ostico. Spesso sei stato criticato per qualche intervento al limite del regolamento e questo ti ha portato addosso molte lamentele. Cosa rispondi a queste persone?

R: A scanso di equivoci, bisogna ricordare che il principale obiettivo di un difensore centrale è proteggere il proprio portiere e la propria porta ad ogni costo, e quando gioco questo è il mio solo obiettivo. Io entro sempre deciso nei contrasti, però cercando sempre di prendere il pallone e mai per far male all'avversario di cui ho assoluto rispetto. Poi chiaramente essendo uno sport di contatto l'infortunio ci sta, ma non ho mai affondato un tackle con l'obiettivo di danneggiare l'avversario.

D: In questi tre anni hai battagliato con molti attaccanti, disinnescando spesso avversari molto quotati. Ne ricordi uno in particolare che ti ha messo particolarmente in difficoltà?

R: Si, il numero dieci di quella squadra che aveva la maglia arancione (Internacional de Borgo Allegri e il giocatore è Barletti, ndr), non ricordo esattamente il nome, forse una o due stagioni fa non ricordo bene. Quello era un signor attaccante che mi ha dato particolarmente dei grattacapi.

D: Quest'anno lo scacchiere tattico argentino ha subito una modifica sostanziale con lo spostamento di Eugenio Ferretti nel cuore della difesa, con risultati ottimi. Questa modifica ti ha riposizionato sull'out di sinistra della difesa. Cosa ne pensi della sua stagione? Hai paura che ti ruberà il posto?

R: A mio avviso, questo esperimento tattico è riuscito alla grandissima! Eugenio gioca indubbiamente da dio come difensore centrale, è fortissimo! Per quanto mi riguarda, come dicevo prima, avendo giocato sempre come esterno d'attacco o seconda punta tornare sulla fascia,anche se da terzino,per me è sicuramente un piacere!e lo preferisco, se posso aggiungere...

D:  Hai visto molti compagni abbandonare la squadra, molti altri giungere in rosa ma sempre nello spirito Selecao. Con chi hai legato maggiormente in rosa?

R:  A scanso di equivoci,  ho un buon rapporto con tutti i componenti della rosa, ci tengo a sottolinearlo. Per fare qualche nome, posso dire che ho legato un pò di più con il quartetto composto da Gennarelli, i due Cioni e Innocenti che già conoscevo anche prima di vestire la maglia biancoazzurra.

D: Facciamo un gioco. Ci puoi indicare quali sono secondo te i tre momenti più esaltanti della tua carriera biancoazzurra? E i tre peggiori?

R: I miei tre momenti top di questa esperienza sono sicuramente aver giocato con Luca Saudati nei quarti del Trofeo 4 Città contro Le Riserve, il mio goal l'anno scorso in semifinale contro il Pipela che ci ha trascinato in finale del Trofeo e la soddisfazione di aver raggiunto la finale sempre del 4 città. I peggiori invece che ricordo sono l'eliminazione dalla Top League la passata stagione, essere arrivati secondi in campionato quest'anno seppur a pari merito, e la sconfitta in finale del 4 città contro gli Stracotti.

D: Torniamo al presente, che si chiama Top League. Avete pareggiato con il CRAL Dipendenti Comunali con una tua rete "rubata" di Giannetti con un tocco sottoporta. Come commenteresti la vostra prestazione all'esordio nel  girone B?

R: Prima di rispondere, è necessaria una prima precisazione:il gol è tutto mio,non c'è stata NESSUNA deviazione (ride, ndr)! Comunque, scherzi a parte, l'importante è che sia entrata e che ci abbia portato in vantaggio. Abbiamo giocato, come spesso accade in certe partite, alternando buone fasi di gioco ad altre pessime. Tutto sommato, per quello che si è visto in campo, il pareggio è giusto e premia entrambe le compagini.

D: Analizziamo un dato statistico poco confortante per voi. La Selecao quest'anno ha collezionato ben 16 vittorie nella Regular Season, mentre ancora non avete mai vinto in Top League. Come spieghi questo fatto? Semplice caso o effettivamente si può riscontrare un limite mentale per gli Argentinos?

R: Sicuramente un limite mentale, perché la squadra tecnicamente è forte e non si spiega altrimenti questa differenza di rendimento in campionato rispetto alle fasi finali.

D: Alla luce della vittoria del Sanitario Feminino contro I Rossoneri, la prossima giornata sarà decisiva per delineare le favorite del girone B. Quali sono le vostre aspettative per i prossimi due incontri?

R: Il nostro obiettivo principale è quello di passare perlomeno il primo girone eliminatorio, ne abbiamo la possibilità. Tuttavia, la cosa migliore è vivere alla giornata e vedere di volta in volta.

D: Ci stiamo avviando verso la conclusione della nostra chiacchierata. Abbiamo parlato di difetti e limiti di questa squadra, ce ne puoi elencare qualcuno?

R: Il pregio è che giochiamo sempre col cuore, e questo in alcune circostanze ci ha permesso di recuperare partite che sembravano ormai perse. Il difetto invece è che spesso, contro avversari di livello, tendiamo a schiacciarci dietro e a subire un po' troppo il gioco avversario. Perdiamo un po' la bussola insomma, invece per le qualità che abbiamo potremmo benissimo essere noi ad imporre il nostro gioco in ogni fase del match.

D: Grazie mille per la tua disponibilità. Saluta i tuoi tifosi e lasciaci un augurio speciale per i prossimi impegni che vi aspettano nella fase finale della stagione.

R: Un grande saluto a tutti i nostri tifosi che rappresentano una parte fondamentale di questa società, e l'augurio l'ho fatto prima speriamo di riuscire a passare almeno questo primo girone. Ci vediamo in campo. Forza Selecao!

A cura di P. Giannetti - http://selecaoargentinos2009.blogspot.it/ -