L'intervista biancoazzurra, Andrea Durin - I Puntata


Andrea Durin, 24 ; è il bomber più
prolifico della storia biancoazzurra
e capocannoniere uscente del girone
Croazia
FIRENZE - Per gli appassionati di statistiche, Andrea Durin rappresenta il bomber per antonomasia, l'attaccante un po' egoista ma sempre in grado di sconvolgere le sorti della partita. Per gli avversari è l'avversario polemico ma imprendibile che ha trascinato più volte la squadra alla vittoria. Per i compagni e tifosi della Selecao è semplicemente il "Duro", un grande giocatore ma sopratutto uno degli atleti che militano da più tempo nella compagine del Flet. Lo abbiamo incontrato poco prima delle feste pasquali, come sempre disponibile quando si tratta della sua squadra del cuore.

D: Innanzitutto grazie per l'intervista e per inaugurare così la nostra nuova rubrica. 
R: Grazie mille.
D: Partiamo subito con la prima domanda. Tu sei uno dei senatori di questa squadra, uno dei padri fondatori per la precisione. Cosa significa per te appartenere a questo gruppo e quali sensazioni ti da vestire questa maglia?
R: Personalmente non mi reputo un senatore o un personaggio ingombrante dello spogliatoio, ma un giocatore importante come tutti quelli che abbiamo in rosa, dal primo all'ultimo senza distinzione. Per quanto riguarda il gruppo invece, più che una squadra ritengo che sia una bella famiglia, dentro e fuori dal campo. Proprio per questo, è bellissimo lottare in campo e dare tutto per i miei compagni e il nostro straordinario pubblico .
D: Hai segnato più di 100 reti con la maglia della Selecao, mettendo il sigillo in ogni competizione  Midland, dalla Golden alla Top League, per non parlare delle valanghe di reti in campionato. Quanto è importante per un attaccante come te mantenere un buono score stagionale?
R: Senza dubbio per un attaccante il goal è tutto, un'emozione unica e il modo principale con cui si giudicano le sue prestazioni. Tuttavia, voglio sottolineare come segnare abbia valore solo se supportato da una buona prova di squadra. Il collettivo viene sempre prima del singolo.
D: Recentemente però hai dovuto lasciare il ruolo di punta centrale a G. Cioni, su espressa indicazione del Mister che ti ha posizionato al centrocampo. Ha pesato sul tuo rendimento questa scelta tattica? Se sì,  come? Eppure guardando i numeri stagionali, non sembrerebbe..
R: Già, il mister ha optato per questa scelta dopo l'arrivo di Cioni, ma sono molto soddisfatto e non mi ha pesato. Infatti Jack ( Giacomo Cioni, ndr) è molto più preparato e pronto fisicamente per quel ruolo, mentre io a centrocampo riesco a trovare più spazio allargandomi sulle fasce e inserendomi con dei tagli verso la porta. Partendo da più lontano inoltre, posso fornire più assist ai compagni rispetto al solito.
D: Permettimi di rovinare questo quadretto idilliaco.. Puoi dirmi qual è  il ricordo più brutto che hai da quando sei in maglia biancoazzurra? E il più bello invece?
R: I ricordi che bruciano di più sono sicuramente la sconfitta patita nella Finale del torneo "4 Città" per mano degli Stracotti la scorsa stagione mentre per quest'anno direi sicuramente la sconfitta con il Sorgane C.S. nel ritorno di campionato. A fine partita sono uscite persino delle lacrime, eravamo consapevoli di aver perso qualcosa nella corsa al titolo.. Per quanto riguarda i momenti più belli ricordo con gioia la vittoria per 5-2 contro la Sub Pedibus Alae (stagione 2011-2012, ndr), l'avvincente campionato che stiamo vivendo sino ad ora e il titolo d'Inverno conquistato in questo girone di andata.
D: Hai sempre recitato un ruolo da protagonista in questi anni, trascinando la squadra da un deludente settimo posto della prima stagione fino ai vertici delle varie competizioni Midland. Sei tu l'elemento fondamentale della Selecao?
R: No assolutamente, abbiamo la fortuna di avere una rosa competitiva formata da giocatori di qualità, tutti fondamentali per raggiungere gli obiettivi che la società ci ha chiesto quest'anno.D: A proposito di obiettivi.. Dopo lo spettacolare girone di andata ci si aspettava sicuramente qualcosa in più nel ritorno. Ad una giornata dalla fine ormai, la corsa per il titolo vi vede appaiati al Montefiridolfi, che conduce tuttavia grazie agli scontri diretti a favore. Nell'ultima giornata la capolista affronterà il fanalino di coda Real Gioberti, quanto credi realmente ad un loro passo falso? Chiaramente, loro hanno in mano la situazione..
R: Realmente? Molto poco (ride, ndr). Direi che, per quanto ci riguarda, se riusciamo a prendere i 3 punti contro Le Riserve C7, ci resta un 5% di chance di vincere il titolo. Sono ottimista di natura e nel mio cuore voglio sperare in un loro passo falso, visto anche il recente pareggio con Le Lame (3-3, ndr), non certo una delle squadre migliori del campionato. Anche se poco, spero nel miracolo.
D: Per il titolo dunque è davvero dura.. Nel caso remoto di un crollo della capolista, hai fatto qualche promessa particolare in caso di vittoria? Gesto scaramantico, cose di questo tipo..
R: No no, niente di particolare.. Avevo promesso ai tifosi che avremo vinto il campionato e che glielo avremmo dedicato, la situazione si è complicata. Vedremo che cosa dirà il campo, il giudice più giusto che ci sia. D: Parliamo di te.. Se si poteva trovare un difetto in te, quello era sicuramente il tuo tormentato rapporto con gli arbitri e le polemiche con gli avversari, che ti portavano a raccogliere innumerevoli ammonizioni e conseguenti squalifiche. In questa stagione sei riuscito a migliorare questo aspetto, qual è stata la chiave per questa svolta?
R: Il passo in avanti che ho fatto ha un nome e si chiama Jennyfer, la mia ragazza. Quando la persona che ami e che ti segue sempre sui vari campi ti sta affianco, ciò ti spinge sicuramente a migliorare il proprio atteggiamento e mostrarle il lato migliore di te stesso. Sono migliorato grazie a lei e alle "raccomandazioni" che mi dice prima di entrare in campo. Grazie amore mio!
D: Beh siamo felici che almeno lei sia riuscita dove altri hanno fallito, grazie anche da parte loro ti arriverà sicuramente! Parliamo invece del campionato in corso.. Qual è stata la squadra che ti ha maggiormente impressionato? E la delusione invece?
R: La sorpresa di questo campionato è sicuramente il Montefiridolfi. Nel girone di andata, pensavamo che il testa a testa per il titolo sarebbe stato solamente un duello tra noi e il Varnelli F.C., mentre il Monte ha saputo rialzarsi e fare un girone di ritorno spettacolare. La delusione invece è certamente il Real Gioberti, non credevo che lo avrei trovato in fondo alla classifica dopo un inizio incoraggiante. Magari il prossimo anno la classifica si capovolge...
D: Quest'anno hai segnato 29 reti sino ad ora, ben 10 in  meno rispetto allo scorso campionato. Qual è stato il difensore più ostico che hai incontrato in questa regular season?
R: Sicuramente la difesa delle Lame è stata la più tosta, infatti il loro gioco fisico e molto spesso falloso mi ha messo in difficoltà, rifilandomi una quantità industriale di calci e gomitate. Macaluso S. in particolare mi ha marcato duramente, per non parlare della bottiglia di birra lanciatami dagli spalti. Un consiglio: la prossima volta mi tiri una Becks, almeno è una birra di marca (ride di gusto, ndr).
D: Ci stiamo avviando alla fine della nostra chiacchierata.. Siete stati finalisti in numerosi tornei e negli ultimi due anni avete lottato per i vertici pure in campionato; secondo te, che cosa manca alla Selecao per essere vincente? Qual è invece il suo punto di forza?
R: Come già detto, la squadra è sicuramente molto forte, ha dimostrato una grinta e un attaccamento alla maglia in numerose occasioni, i quali ci hanno permesso di superare partite impossibili. Molto spesso invece abbiamo dei cali mentali e fisici che non ci permettono di esprimere tutte le nostre qualità. Dobbiamo migliorare molto sulla gestione delle partite e nel non perdere la testa nei momenti difficili.
D: Siamo in chiusura. Grazie per averci regalato un pochino del tuo tempo; prima di andare, fai un augurio ai tifosi, magari con un buon auspicio in vista della Top League..
R: Auguro a tutta la Selecao di migliorare la prova dello scorso anno nonché di divertirci di più, dato che siamo stati eliminati al primo girone. Cominciamo a concentrarci, in queste partite secche la testa farà la differenza. Un saluto a tutti quelli che leggeranno questa intervista.
A cura di Pietro Giannetti -  http://selecaoargentinos2009.blogspot.it/ -