È l'ultimo arrivato, ma è giù un leader della squadra
Si è presentato in punta di piedi, ma con le idee molto chiare. Da febbraio ha regalato alla Seleçao 12 reti e un contributo decisamente importante per la vittoria del campionato dei biancazzurri: oggi Lucio Canulli è un punto fermo della formazione argentina, impegnata nella Top League contro le altre migliori squadre della provincia. Lo abbiamo intervistato in esclusiva nella settimana di sosta, in attesa di ritrovarlo sui campi.
Che gruppo hai trovato? Dopo una corte durata tanto tempo alla fine hai vestito il biancazzurro…
"Sono arrivato dopo un lungo corteggiamento, sì. La squadra mi ha contattato tante volte in questi ultimi anni, ha insistito nel modo giusto e avevo promesso che un giorno ci saremmo incontrati. E infatti... eccomi qui! Ho incontrato persone serie, splendide e umili, valori che si rispecchiano nella squadra. Sportivamente parlando ho incontrato un gruppo vincente, una squadra sia dentro che fuori dal campo. Lo dimostrano le cene e il grande feeling fra tutti: ho fatto la scelta giusta".
Sei arrivato a febbraio, in punta di piedi. In poco tempo sei già un punto di riferimento: cosa ti senti di aver portato alla causa?
"Ho cominciato con ottime intenzioni e tre obiettivi: mettermi a disposizione della squadra capendo le esigenze e le mancanze e colmarle il prima possibile dando il mio contributo, fare almeno uno o due gol a partita ed ottenere sempre la vittoria. Al momento sono molto soddisfatto, avendo vinto tutte le partite che ho giocato (compresa l’ultima vinta a tavolino), ho una media di uno/due gol a partita e c’è gran margine di crescita. Per cui sì, credo di aver portato una sicurezza in più in zona offensiva, lucidità e calma nella lettura della partita e negli approcci alla gara. Quindi diciamo un boost in più per il finale di stagione per arrivare alla vittoria del campionato".
Hai contribuito con 12 reti alla vittoria del campionato. Che emozione è stata? Ti aspettavi di poter vincere il titolo?
"Sono sincero: 12 gol, per le partite che ho giocato, sono relativamente pochi per me, pensavo di fare anche meglio. Ho avuto anche qualche problema fisico, ma non è mai stata una scusante. C’è da dire che alcuni di queste marcature sono state molto pesanti ed alla fine sono bastate per dare il giusto contributo per ottenere la vittoria finale. Sono arrivato in doppia cifra grazie alla squadra, che mi ha messo sempre nelle condizioni migliori per poter segnare, è soprattutto merito dei miei compagni. E poi far gol per questa squadra è veramente bello. Ad ogni esultanza viene trasmessa una carica, che poche volte ho vissuto in alti gruppi e questo incide moltissimo sul morale di chi fa gol. Io gioco sempre con l’idea di vincere e dalla prima presenza ho subito pensato che per come si gioca e per le qualità che abbiamo, si potevano ottenere tutte vittorie per arrivare davanti a tutti. Sappiamo tutti com’è andata finire".
La Top League è cominciata con una brutta prova, compensata dalla vittoria a tavolino. Fino a dove può arrivare questa Seleçao?
"La Top League è cominciata con un calo mentale, le cose positive sono che la sconfitta sarebbe avvenuta ai gironi e non nella fase ad eliminazione diretta ed in più ci ha portato i tre punti, grazie alla sconfitta a tavolino per gli avversari, quindi è stata la miglior sconfitta. La partita ci ha fatto capire che non dobbiamo far mai calare l’attenzione. Che la Top League fosse competitiva si sapeva, ci giocano le squadre più forti di tutti i campionati. Alla domanda “Fino a dove può arrivare questa Seleçao?” rispondo che non sono un tipo scaramantico, quindi dico diretto quel che penso: la squadra è forte e per me si arriva in fondo. C’è spazio per un altro trofeo di squadra e per altri due individuali".
Che cosa deve e non deve fare la squadra per provare a togliersi una soddisfazione anche nella fase finale?
"Se vogliamo ottenere risultati positivi bisogna partire dalle certezze, avere pazienza e fiducia nei compagni. Quando hai più di un giocatore che ha una media di uno/due gol a partita e la miglior difesa del campionato, puoi solo che ripartire da questo e puntare a migliorarti sempre. Non abbassare la testa e dimostrare ad ogni partita di essere più forti degli avversari. Io sono sempre per la disciplina, costanza e pazienza, che mi hanno portato a vincere più volte campionati e classifica marcatori. E posso dire che queste tre cose alla squadra non mancano di certo".