È battaglia a Bellariva, ma la spuntano i biancazzurri!
SELECAO ARGENTINOS 3 (1)
HANGOVER 69 2 (1)
FORMAZIONI

Seleçao Argentinos (bianco): 12 Gennarelli, 3 Cicali, 8 Piani, 9 D'Errico, 11 Cioni, 22 Tecchia, 23 Forti, 24 Basta, 99 Dall'Osso.
Hangover 69 (neroverde): 26 Cappello, 2 Ciaranfi, 3 Malva, 4 Pintucci, 7 Asmarandei, 9 Musella, 10 Bruni, 13 Le. Mehilli.
Marcatori: D'Errico, Tecchia, Cioni (SEL); Asmarandei, Bruni (HAN)
Ammoniti: Musella (HAN)
Espulsi: -
La prima di sei battaglie che portano alla fine del campionato si gioca sul difficile campo di Bellariva e vede gli Argentinos opposti a un Hangover 69 decisamente in forma, una squadra che ha rapidamente risalito la classifica fino a riportarsi a -6 dai biancazzurri. Qualche assenza da una parte e dall'altra: la squalifica di Lo. Mehilli e le assenze di Gijmaraj e Duanas per i neroverdi, i forfait di capitan Faletra, Deboli e Sardu dall'altra.
La gara inizia subito su buoni ritmi e dopo qualche minuto di studio la prima occasione è di marca argentina: D'Errico sgomita in area e prima conclude a lato, poi si mangia un incredibile gol fatto spedendo a lato da pochi metri a porta vuota. La Seleçao produce gioco, l'Hangover sfrutta le ripartenze veloci e su una di queste arriva il gol che sblocca il match: Le. Mehilli lancia nello spazio Asmarandei, che elude la sorveglianza dei biancazzurri e si presenta in area, incrociando con un destro potente e battendo Gennarelli: 0-1. Ma il vantaggio dura poco, perché il pari arriva puntuale poco dopo: Ciaranfi sbaglia tutto nel disimpegno dalla sua trequarti e serve inavvertitamente D'Errico, che questa volta con tutta la porta davanti non può proprio sbagliare per l'1-1. Il resto del primo tempo è molto equilibrato: Gennarelli neutralizza un gran tiro centrale di Mehilli, poi Tecchia incrocia troppo con il destro e anche Basta colpisce male da ottima posizione. Prima del riposo l'occasione più ghiotta capita però agli avversari: Bruni stacca di testa in area su corner ma trova la pronta respinta di Gennarelli a salvare tutto.
Nella ripresa la Seleçao aumenta i giri del motore e il pressing. L'Hangover deve spesso e volentieri rifugiarsi in difesa e concede qualcosa, tanto che Cappello è chiamato subito agli straordinari: bella parata su Basta prima e su Cioni poi, compresa una bella uscita bassa su Forti. Il portiere di casa deve però arrendersi poco dopo, quando al 7' Forti vede e serve in profondità Tecchia, abilissimo a saltare anche l'estremo difensore anticipandolo in uscita e gonfiando la rete per il gol che ribalta la contesa. Il secondo centro non fa però perdere d'animo gli avversari, che in due giri d'orologio la riequilibrano: Musella tenta un tiro potente ma fuori misura, la palla carambola su Bruni che incredibilmente riesce a coordinarsi deviando il pallone sotto la traversa: è 2-2 e tutto da rifare. La partita assume sempre più i contorni di una gara maschia e da decidere sugli episodi, tanto che Cappello è ancora protagonista a salvare tutto su Cioni prima e Tecchia poi, ma anche Gennarelli dalla parte opposta è chiamato alla chiusura su Bruni. Al 16' ecco l'episodio che riporta la bilancia dalla parte argentina: la difesa respinge l'ennesima conclusione di D'Errico, il pallone diventa buono per Cioni, che a pochi metri dalla porta riesce a deviarlo verso l'angolino, con l'intervento disperato di Ciaranfi che non riesce ad evitare che la sfera varchi la linea bianca. È 3-2 e Seleçao di nuovo avanti. Gli ultimi minuti sono una girandola di emozioni: Forti su punizione grida al gol ma Cappello compie un grande intervento, Musella si vede murare ancora da Gennarelli. Le energie mancano, ma la lucidità resta e gli Argentinos riescono a mantenere la barra a dritta. Negli ultimi interminabili 3' di recupero, però, i neroverdi hanno due nette occasioni di pareggiare. Prima Mehilli in mezza girata acrobatica conclude di poco sopra la traversa, poi è Bruni (a tempo davvero scaduto) ad entrare in area e a trovare ancora un'altra opposizione di Gennarelli, che blocca la sfera sul fischio finale della contesa.
Una grande vittoria, di gruppo e di enorme sacrificio da parte di tutti, che testimonia quanto il secondo posto della Seleçao sia tutt'altro che casuale. Sono arrivati 3 punti in una delle partite più difficili contro un ottimo avversario, che ha avuto anche l'occasione per pareggiarla ma alla fine ha pagato gli episodi. Resta la consapevolezza di un grande gruppo, forte e coeso, che ancora una volta tutti insieme ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. I punti in classifica ora sono 36, troppo pochi per sperare ancora nel primo posto degli Infelici, ormai in fuga definitiva, ma utili per puntare con decisione verso una seconda piazza più che meritata. All'orizzonte c'è uno scontro al vertice importante contro il Real Colizzati, che condivide con noi e la Lokomotiv l'obiettivo Top League. Roba per cuori forti fra sette giorni, ma ci sarà tempo per pensarci.
SELECAO ARGENTINOS
GENNARELLI 6,5
Incassa subito la rete dello svantaggio, ma non si lascia intimidire. Para più di istinto che di tecnica sul colpo di testa di Bruni e si ripete altre due volte: prima ancora sul capitano avversario che riesce a passare soltanto con una fulminea deviazione su bolide dalla distanza, poi intercettandogli il tiro a tempo scaduto. Nel mezzo anche un altro intervento a murare la porta su Mehilli.
CICALI 6,5
Deve contenere Bruni, che conosce molto bene e che prova a far valere il fisico in più occasioni. Si francobolla al capitano neroverde e non gli lascia scampo, venendo superato solo quando l'avversario trova una rete tanto bella quanto fortuita deviando sotto la traversa un tiro diretto fuori. Nel finale subisce un colpo al ginocchio ed è costretto a lasciare il posto, ma dà tutto fino a che resta in campo.
PIANI 6,5
Regge l'urto dell'Hangover nel momento più concitato del match e se la cava egregiamente. Provvidenziale soprattutto l'intervento nel finale di partita, che consente ai suoi di portare a casa il risultato.
DALL'OSSO 7
Svaria sulla fascia, ma dalla sua parte ha più di un cliente scomodo. Nonostante questo imperversa e fa il bello e il cattivo tempo, trovando anche qualche intuizione interessante. Quattro polmoni, non si ferma mai ed è elemento chiave della squadra.
BASTA 7
Sicuramente il meno sprintante del centrocampo, ma con il pallone tra i piedi è una garanzia. Il centrocampista "vede" come nessuno i compagni, si fa trovare sempre pronto e non disdegna i contrasti. Quanto a lavoro sporco siamo su alti livelli.
FORTI 7,5 (IL MIGLIORE)
Quanto era mancato! Si piazza a centrocampo per tamponare l'emorragia di assenze e sfodera una prestazione più che maiuscola. Recupera una impressionante quantità di palloni, propizia la rete del 2-1 di Tecchia e quando ci prova su punizione serve una parata da applausi di Cappello per evitare il gol. Sostanza e qualità al servizio della squadra.
TECCHIA 7
Un gol, tanta grinta e qualche occasione sprecata. Nel primo tempo non sembra in serata, tanto che si divora un paio di occasioni nette, poi nella ripresa fa quello che sembra più difficile, anticipando il portiere in uscita e siglando la personale marcatura che riporta in vantaggio i suoi. Efficace a sinistra, penetra spesso e volentieri confermando un invidiabile stato di forma.
CIONI 7
Fare il suo gioco contro una difesa così fisica e ben posizionata non è roba facile, eppure lui ci riesce alla grande. Spesso prezioso nel tenere alta la squadra, riesce a dialogare stabilmente con i suoi compagni e si regala nel finale il fondamentale gol che significa 3-2. Bravo a credere a un pallone difficile da addomesticare, alla fine l'11 biancazzurro ha la meglio e con l'aiuto del difensore avversario può esultare.
D'ERRICO 6,5
Primo tempo da incubo per il 9 argentino, che si divora un gol che più facile non potrebbe essere, non riuscendo a gonfiare la rete da pochi metri su un pallone docile che gli arrivava dalla destra. Firma comunque la rete del pari su un errore grossolano di Ciaranfi sul quale non può proprio sbagliare, ma da lì in poi è una lotta continua con il gol che non vuole arrivare. Quando trova la porta viene rimpallato, quando non la trova è perché strozza troppo il tiro. Chiude la gara stremato, costantemente raddoppiato nella marcatura, ma comunque il suo apporto resta cruciale per la squadra.