No Cioni, no Parti(zan): altra vittoria in rimonta per i biancazzurri

 Gli Argentinos superano anche la bestia nera Partizan Degrado


Mancano quattro fatiche alla fine della Regular Season, poi sarà tempo di tuffarsi nella fase finale, ma ovviamente serve prima il piazzamento giusto in classifica. L'esame Partizan Degrado, al di là del divario in classifica di 15 punti, sa molto di un esame di maturità per la Seleçao, visto che nei precedenti quattro incontri è arrivata la miseria di un punto (all'andata di questa stagione). E Infelici a parte (questa sera campioni con tre gare da giocare) i biancazzurri devono guardarsi le spalle nonostante il periodo di forma.
Le assenze ci mettono del loro: ancora ai box Deboli, out anche Dall'Osso, Sardu e Forti. Non da meno anche gli avversari, che devono rinunciare a Maselli e alla punta Le. Agostini. È il Partizan a partire forte, sfruttando la profondità di Mutri e la velocità sulle fasce di Polleschi e Lo. Agostini. La Seleçao attende e prova a colpire in ripartenza: D'Errico supera il portiere Fanti, ma al momento del tap-in il portiere è bravo a riprendere possesso della sfera. E la gara la sbloccano i neri: sugli sviluppi di un corner, la palla arriva a Masao, che si coordina e scarica in porta, trovando la leggera deviazione di Piani che batte Gennarelli per lo 0-1. Gli Argentinos non ci stanno e caricano, trovando quasi subito il pari. Faletra delizia per Tecchia, che dalla mancina effettua un tiro-cross sul secondo palo che Basta deve soltanto spingere sotto la traversa: 1-1 e tutto da rifare. Ma il Degrado non ci sta e si rimette avanti, ancora con Masao, che dalla trequarti trova una traiettoria incredibile su punizione che si abbassa di colpo e batte un Gennarelli non attentissimo. Ancora una volta, però, gli argentini trovano il guizzo del 2-2: grande iniziativa di Faletra, che sfonda dalla sinistra, salta il portiere e mette in porta con una bella giocata. Basta e Tecchia ci provano da lontano ma senza fortuna, mentre gli avversari non sbagliano un colpo: D'Errico perde un pallone sulla destra, Chiurazzi porta palla e riesce a servire in mezzo, Tecchia è in anticipo ma incespica e Polleschi tutto solo si gira e batte il portiere in uscita: è il 2-3 con cui si va a riposo.

A inizio ripresa gli Argentinos provano il tutto per tutto: dentro Cioni e D'Errico insieme e la mossa funziona subito. Il forte pressing di due punte pure induce all'errore la difesa avversaria, che nel giro di 4' si ritrova ad arrancare. Cioni ruba palla a Masao sulla propria trequarti, D'Errico lo assiste e si ritrova sul destro il pallone del 3-3, scagliato in rete battendo Fanti. Poco dopo si completa la rimonta: pressing forsennato di Tecchia su Acevedo, che per non perdere il pallone effettua un retropassaggio potente al proprio portiere, che si trasforma in tiro e che finisce in gol. È 4-3 Seleçao, ma è cambiato il vento. E lo dimostra anche la partita: Fanti blocca due volte su Tecchia, ma sono molti di più gli errori avversari rispetto al primo tempo. Eppure il Partizan ha un'occasione colossale a metà tempo: Agostini mette in mezzo un cross basso, Gennarelli interviene in tuffo e il pallone arriva sui piedi di Scardi, il quale colpisce praticamente a porta vuota ma trova un incredibile incrocio dei pali. Il brivido galvanizza gli Argentinos, che mettono definitivamente la freccia a 7' dalla fine: Faletra lancia in profondità dove c'è Cioni, che salta ingannando il portiere, Acevedo salva su D'Errico lanciato a rete ma la sfera resta alla portata ancora di Cioni, che ringrazia e mette dentro da pochi metri il 5-3. Prima della fine c'è margine anche per la sesta rete, a firma D'Errico: l'attaccante, dopo un altro dialogo con Cioni e Tecchia, scaglia nell'angolino basso il definitivo 6-3: palla in buca d'angolo e non succede più niente.

La Seleçao supera un avversario ostico, che anche in questa occasione ha dato parecchio filo da torcere ai biancazzurri, bravi a risorgere dopo un primo tempo con tanti errori e forse lontano dalle prove offerte fin qui. Alla distanza è uscita la maggiore voglia di vincere della seconda in classifica, che nel secondo tempo ha decisamente meritato di portare a casa la vittoria. Da rivedere l'approccio e gli errori che hanno portato alle reti subite nel primo tempo, materiale su cui lavorare senza dubbio da qui a una settimana, visto che per blindare davvero il secondo posto servirà stringere i denti e affrontare nelle ultime partite Pignone A Ema, Gli Infelici campioni e La Vigliacca. Poi sarà Top League, si spera.