![]() |
Michele Meinardi, è nella Selecao dal maggio 2011 |
FIRENZE- Giunto nella Selecao da capitano dei cugini del Real Gioberti, Michele Meinardi si è imposto via via sempre di più al'interno dei meccanismi della Selecao Argentinos sino a diventare un uomo fondamentale per lo spogliatoio. Romagnolo doc, il buon Michele è diventato un punto di riferimento per compagni e tifosi con la sua spensieratezza e simpatia. Schivo e corretto in campo, Mik si è guadagnato la stima dei suoi compagni anteponendo gli interessi del gruppo ai suoi e mettendosi a disposizione del Mister in qualsiasi zona del campo. Quando noi della redazione lo abbiamo contattato per proporgli questa intervista, ha accettato di buon grado di sottoporsi alle nostre domande a cui ha risposto con tutta la simpatia che lo ha contraddistinto da sempre.
D: Benvenuto innanzitutto sul nostro nuovo blog! Che ne pensi della nosta nuova piattaforma digitale?
R: Vi ringrazio innanzitutto per questa intervista. Beh, la nuova piattaforma digitale della Selecao è a dir poco stupenda. Poche sono le squadre di calcio che, per farsi conoscere fuori da Facebook, cercano di lanciarsi "altrove" e, in particolare, su internet. Direi quindi un che è un grossissimo investimento che valeva la pena affrontare.
D: Ormai sei diventato di diritto un senatore della Selecao, forse uno di quelli più pesanti nello spogliatoio.. Ti sembra giusta questa analisi?
R: Certamente, ma forse il titolo di "Senatore" non è esatto; ritengo infatti di non meritarlo appieno in quanto non sono stato uno dei fondatori di questo meraviglioso gruppo. Con questo riconoscimento che mi date, mi emoziono ed è sicuramente una soddisfazione personale importante che prendo con gioia perché significa che in questi due anni sono stato esempio di correttezza nei confronti di tutti i compagni, dentro lo spogliatoio, in campo e fuori.
D: Apriamo un capitolo "dolente" della tua carriera sportiva fiorentina. Provieni infatti dai rivali del Real Gioberti, con cui ti sei lasciato non proprio in maniera idilliaca. Ci puoi dire cosa ha significato per te questo cambio di casacca?
R: Si, confermo. Almeno inizialmente infatti, non mi sono lasciato molto bene con i miei ex compagni per varie divergenze tecnico-tattiche incontrate all'interno del rettangolo di gioco. Ora fortunatamente è a tutto posto e rimarrò comunque sempre legato a quei colori, anche se è durata poco. Il passaggio diretto alla Selecao è stato il trampolino di lancio per la mia carriera anche per i numerosi trofei conquistati in campo assieme a tutti i ragazzi. Ribadisco il termine "assieme" perchè è solamente grazie ad un gruppo unito e coeso che i risultati possono arrivare e la bacheca dei trofei biancoazzurra ne è un chiaro esempio.
D: Dicci la verità allora, ancora sul tuo passato. Esulteresti in caso di una tua rete nel derby?
R: Il derby è una partita dalle forti emozioni, l'adrenalina quando incontro il Real è sempre al massimo. Il primo anno non avrei esultato per rispetto, ora direi al 100% di si..
D: Quest'anno hai ricoperto varie posizioni in campo, spesso subentrando o giocando poco rispetto ad altri compagni. Quanto pesano per te questi continui cambi e un utilizzo discontinuo?
R: Beh, direi che quest'anno sono ritornato alla mia posizione originaria, ovvero al centrocampo. L'anno scorso sono stato terzino, mi sono sacrificato addirittura per una giornata tra i pali e anche quest'anno ho giocato nei ruoli in cui ce ne era bisogno. L'importante è essere pronti quando si entra in campo, dare il massimo. Anche i grandi giocatori di serie A, sono partiti dalla panchina...
D: Hai segnato poche reti, ma sempre pesanti... Quale ricordi con maggior piacere?
R: Hai detto bene, poche reti ma pesanti. Visto che ne ho segnati pochi, direi che una classifica vedrebbe alla prima posizione il gol partita contro i Matatori l'anno passato, sviluppatosi da un assist rasoterra di Giannetti che di prima insacco in rete nel sette - ammetto che in quel momento i miei occhi hanno lacrimato-. Non posso dimenticare poi l'incornata di testa contro la Sub Pedibus che ci ha permesso poi di conquistare la parità anche contro una squadra forte come la Sub. Grazie anche a quel gol siamo riusciti per due volte consecutive ad uscire senza sconfitte dallo scontro diretto con la compagine testa di serie...! Per quanto riguarda quest'anno invece, ricordo con gioia il gol di novembre dedicato alla mia ragazza dopo 5 mesi di stop per infortunio (alla spalla, ndr) ed infine la segnatura al volo da fuori area alle finali nazionali di Milano Marittima lo scorso fine settimana.
D: Che sentimentale! Ci puoi ricordare qual è il momento più bello vissuto con la Selecao? e quello più brutto?
R: Momenti belli vissuti con questa maglia ce ne sono infiniti. Ma direi che uno dei più belli è accaduto quando ancora non ci conoscevamo approfonditamente: militavo ancora nel Real, durante un'amichevole Real-Selecao. Noi ci presentiamo in 8, la Selecao in 6(la famosa maledizione delle amichevoli, ndr). Il bomber Andrea Durin mi si avvicinò e, invitandomi a giocare con lui per fare 7 contro 7, al calcio d'inizio si gira verso Gennarelli e Tecla e gli disse: "si fanno già le prove per il prossimo anno". Questo è stato un ricordo che porterò sempre nel cuore..
Il momento più brutto lo posso riassumere in una sola data: 08.06.2012. in seguito ad uno scontro di gioco rimango a terra, procurandomi una lussazione di primo grado alla clavicola destra. Il risultato di quel colpo fu tremendo: 5 mesi di stop, lunghissimi per uno come me..
D: Ormai è acqua passata dai! Parliamo ancora del rapporto con la Selecao.. Ti sei adoperato in vari ambiti nella squadra, dal mercato ( nell'acquisto di Pizzoni, ndr) alla cena di Natale, molto apprezzata. Quanto significa per te questa maglia?
R: Questa maglia significa tutto per me. E' la mia seconda grande e vera famiglia. Sono cresciuto grazie a voi.
D: Sei stato di recente membro della spedizione biancoazzurra a Cervia.. Come commenti la trasferta romagnola?
R: La trasferta romagnola è stata un qualcosa di eccezionale per me, giocare in casa e trovare anche il gol in finale è stata una doppia emozione. Nonostante il secondo posto raggiunto, dobbiamo essere soddisfatti pienamente per tutto quello che abbiamo espresso e vissuto. Abbiamo conciliato lo sport con il relax, ci siamo sentiti importanti perché, è innegabile, siamo la seconda migliore squadra in Italia.
D: Cosa pensi della rosa della squadra in vista del mercato? hai in mente qualche rinforzo particolare in qualche zona del campo?
R: La rosa è completa al 90%, manca qualche innesto alla difesa e siamo competitivi al top. Rinforzi? Alle mutande di Giannetti e Innocenti perché, a forza di petare, si consumano! (ride, ndr)
D: Che bella immagine, ma sopratutto, che bella pubblicità per la Selecao! Tocchiamo ora un argomento più serio.. Ci sono infatti giunte voci di un tuo possibile addio alla causa del Flet.. Come commenti queste indiscrezioni?
R: La voci del possibile addio alla Selecao, per il momento, sono ufficiose ma non ufficiali. La Romagna mi manca ed è probabile, per questioni economiche, che lascerò la città gigliata a partire da agosto prossimo. Ma tutto è ancora non definito e quindi non mi sento di aggiungere alcuna parola in merito. Faenza e Firenze sono vicine, Firenze faccio fatica ad abbandonarla e la Selecao ancor di più.
D: Hai giocato un ruolo centrale prima nel tuo passaggio dal Real alla Selecao e, sempre nella solita direzione, nel trasferimento di Pizzoni. Hai pronto qualche altro scoop inerente a movimenti di mercato? Raccontaci nello specifico di come è nata la trattativa che ha portato il centrocampista umbro in maglia biancoazzurra.
R: Per ora,movimenti di mercato non ce ne sono, anche i più grandi DS vanno in ferie...eh già! Il trasferimento di Elia Pizzoni? Nato e concluso nel migliore dei modi in poco tempo. Non v'è dubbio infatti che un giocatore dalle qualità tecniche come le sue andasse sicuramente valorizzato in un contesto come il nostro. Ed eccolo qui con noi, con la sua tanto amata maglia numero 5...Lo abbiamo cercato, lo abbiamo trovato e lo abbiamo preso.
D: Parliamo della prossima stagione. Quali sono gli obiettivi della squadra? E quelli tuoi personali? Sempre che tu non voglia mantenere il riserbo per motivi scaramantici..
R: Ora concludiamo nel migliore dei modi questa annata che ci ha già regalato un primo posto in campionato coqnuistato sul campo, un secondo posto alle finali nazionali. Per ora siamo qualificati tra le prime quattro del trofeo Firenze estate e ancora in lizza per un posto delle fasi finali del trofeo 4 Città. Per il prossimo anno il nostro obiettivo è sicuramente migliorarci sempre di più.
D: Grazie Michele, sei stato gentilissimo. A presto e in bocca al lupo per te e la squadra. Sempre forza Selecao!
R: Crepi il lupo e un saluto a tutti i tifosi!