Al Cionfo soffia il vento biancazzurro! Ancora un passo verso il sogno

 Bebiktas sommerso da sette reti argentine. Il titolo è dietro l'angolo

Il verdetto era rimandato, già alle 21.30. Al triplice fischio di Pignone A Ema-Pol. Tassisti, chiuso con una larga vittoria granata, la Seleçao era già a conoscenza del fatto che per festeggiare una vittoria matematica del torneo ci sarebbe stato ancora da aspettare, soprattutto vincendo la propria gara in programma. Un'insidia in più, al cospetto di un Bebiktas in tono minore nel girone di ritorno ma in grado di creare non pochi problemi nel match di andata. Sfida a tutti gli effetti delicata, dunque: una mancata vittoria con ancora 6 punti da assegnare potrebbe rimettere ancora tutto in discussione. Seleçao senza Ciofirdel e Cioni non al meglio e con Tecla a rifiatare ma finalmente al completo, Orange con un inedito Fabbrini fra i pali e Magnolfi in avanti e con Morini come assenza di rilievo. 
Nemmeno il tempo di cominciare che la partita è già sbloccata: azione da joystick di Faletra che sfonda centrale, serve Mauro sull'out di destra bravo di prima a mettere al centro per l'accorrente Canulli, che di piattone appoggia in porta l'1-0. Venti secondi venti e i biancazzurri sono avanti. Bebiktas tramortito e quasi timoroso, Seleçao sorniona e stabilmente nella metà campo avversaria con Mauro e Stan a non inquadrare lo specchio. Al 4' altra azione degna di nota: Mauro controlla un pallone in area e cade a terra in uno scontro, guadagnandosi il rigore che dal dischetto un freddo Canulli trasforma: 2-0. Nei primi 10' c'è tempo anche per il tris: rimessa laterale lunghissima di Ricca che scavalca tutta l'area di rigore e termina sulla spalla di Mauro, che praticamente sulla linea di porta non deve far altro che appoggiare dentro. Ma in campo ci sono anche gli avversari, che si svegliano al 12': su una rimessa laterale Stan stacca di testa e tocca con la spalla, provocando il fischio del direttore di gara che decreta il penalty. Magnolfi spiazza Gennarelli e accorcia sul 3-1. Poco dopo il portiere si riscatta stavolta a tu per tu con l'attaccante avversario salvando il doppio vantaggio, che diventa però triplo poco dopo: ci pensa Deboli a ristabilire le distanze sbrogliando in un reticolo di gambe e infilando alle spalle di un Fabbrini attento ma che non riesce a trattenere il pallone. Prima dell'intervallo aumenta ancora il gap, ancora grazie al numero 20, che dopo essersi visto respingere una prima conclusione di mancino trova un delizioso piattone destro che accarezza il palo e gonfia la rete per il 5-1. All'ultima azione del primo tempo Aguilar sfiora il 5-2 incrociando col destro, ma Gennarelli è superlativo nell'opporsi prima che Cicali salvi sulla linea. 

Nel secondo tempo sale in cattedra Lucio Canulli, letteralmente incontenibile. Dialoga alla grande con i compagni e si dimostra una costante spina nel fianco: due conclusioni fuori misura, poi un gran tiro che centra l'incrocio dei pali, quindi un gran pallone per Mauro che non lo sfrutta. E così in gol ci va il Bebiktas: sugli sviluppi di un lancio lungo dalle retrovie, Carusi scappa alla marcatura e trova il destro che batte Gennarelli sul primo palo per un 5-2 che però durerà poco. I biancazzurri, infatti, da lì in avanti non devono più subire troppe iniziative avversarie, ma anzi intendono chiudere una volta per tutte la pratica: Mauro intercetta un errore in costruzione del Bebiktas, recupera palla e serve Canulli a centro area, che aspetta l'uscita del portiere e lo fredda all'angolino: 6-2. Poi è il bomber numero 11 a volere a tutti i costi la via del gol: Fabbrini lo disinnesca in tuffo, poi scaglia alle stelle un gran filtrante di Ricca dalla sinistra, Ma la rete numero 42 alla fine arriva ed è bellissima. Deboli mette a sedere un avversario e serve il compagno davanti alla porta: riecco il proverbiale mancino all'angolino a gonfiare la rete per il definitivo 7-2, che stavolta non cambierà davvero più. 

Un'altra vittoria, la diciassettesima in venti partite, in un girone molto equilibrato e pieno di insidie, che anche stasera ha visto opposta alla Seleçao una squadra di tutto rispetto. L'atteggiamento tambureggiante degli Argentinos, la voglia di vincere e la fame di fare i tre punti hanno fatto la differenza fra le due squadre ed è un passaggio importantissimo del nostro campionato. La classifica oggi dice ancora +6 sul Pignone A Ema a soli due turni dalla fine della Regular Season e di fatto soltanto la mera matematica tiene ancora tutto aperto in chiave titolo. Ma forse, tutto sommato, è meglio così: c'è ancora una settimana di attesa, bella adrenalina e vibrazioni positive, tutta da vivere insieme. Martedì, nell'inedito impianto di Ponte a Greve ci aspetta la Dinamo Ovest per chiudere (stavolta davvero) i conti.