L'intervista al portiere della formazione biancazzurra in una settimana speciale
Uno di quelli del primo giorno, anzi, della prima ora. Federico Gennarelli non è solo il portiere della Seleçao Argentinos, ma ne è anche uno dei fondatori e ha assunto il ruolo di Presidente dal 2012. Il numero 12, protagonista nella settimana passata per il primo gol alla Lokomotiv Cippalippa, ha raccontato ai nostri microfoni le sue sensazioni sul momento della squadra, sui sogni nel cassetto e su tutta una lunga storia durata quindici anni con questa maglia.
Che cosa significa per te la Seleçao?
"A questa domanda si apre un mondo. Per me è famiglia, gioia di condividere, spirito di gruppo. Io gioco qui dal 2009, ne abbiamo passate tante e ancora tante ne passeremo: per me Seleçao significa stare bene, un'oasi di serenità che per una sera a settimana permette di lasciare alle spalle tutti i problemi e le difficoltà della vita quotidiana, con la bellezza di stare insieme e correre dietro a un pallone. È tutto, non saprei proprio stare senza".
In tanti anni avete attraversato momenti ed emozioni bellissimi e bruttissimi... Uno per parte?
"E fortunatamente sono molti di più quelli belli. Se un gruppo riesce a rinnovarsi ma a rimanere unito e competitivo per così tanto tempo significa che alla base c'è qualcosa di sano e che funziona. Ricordo ancora i primi anni in cui era spesso difficile gestire tutto, trovare la giusta quadratura e allo stesso tempo togliersi delle soddisfazioni, ma qualche gioia l'abbiamo avuta anche noi. La più bella e indimenticabile fu la vittoria del campionato 2014/'15: al termine di una lunghissima cavalcata testa a testa con Quelli Di Minas fummo noi ad aggiudicarci la vittoria finale in un girone davvero tosto. Fra quelle più brutte ricordo le finali perse in Golden League 2018 e nel Firenze Estate di qualche anno prima, due partite in cui avremmo meritato di più. Fuori dal campo, un momento di grande malinconia è stato salutare lo storico capitano Gregorio Tecla, trasferitosi lontano. Uno di noi per sempre".
Venendo al campionato attuale, la Seleçao è in testa a un girone tosto.
"La classifica dice che siamo lassù, ma è tutt'altro che finita. Mancano ancora sette giornate e con tante variabili in ballo tutto può ancora succedere. Ogni avversaria ha dimostrato di essere competitiva e soprattutto nel girone di ritorno tutti hanno fatto vedere che non esistono risultati scontati. Dovremo stare attenti a ogni minimo dettaglio per sperare di mantenerci davanti".
Prossima tappa: Fiorentona.
"Li conosciamo bene, sono tanti anni che ci sfidiamo su questi campi e sappiamo quanto possano essere insidiosi, specie con la formazione al completo. Sarà una gara completamente diversa rispetto all'andata, hanno dimostrato una grande crescita e messo in difficoltà tante delle big del girone. In più un cannoniere coma Baldanzi è uno spauracchio per chiunque".
Per te è stata una settimana "speciale": nel successo sulla Lokomotiv sei entrato nel tabellino dei marcatori. Che emozione è stata?
"E chi se lo aspettava! In quel momento ho solo cercato di lanciare lungo per la punta per creare una situazione offensiva, quando il pallone ha gonfiato la rete per qualche istante non me ne sono nemmeno reso conto. Ripensandoci dopo è stata una grandissima emozione vedere il mio nome nella classifica marcatori, in tantissimi mi hanno scritto per congratularsi: effettivamente non è qualcosa da tutti i giorni per un portiere...".
Gli Argentinos sono in corsa anche per la miglior difesa del torneo. È un obiettivo?
"In carriera ne ho portate a casa cinque (ride n.d.r.), ma l'ultima risale ormai al 2016 e un po' di tempo è passato. Sarebbe per me un onore ulteriore aggiudicarmi un ulteriore premio, ma prima di tutto vengono i risultati di squadra: sarò felice se centreremo l'obiettivo di squadra in campionato, tutto il resto è un valore aggiunto".
Che cosa chiedi al 2024?
"Sportivamente di regalarci finalmente un titolo che manca ormai da nove anni e in cui troppo spesso abbiamo collezionato secondi posti. In più sarebbe molto bello riuscire anche ad arrivare almeno alle semifinali di Top League, competizione in cui praticamente mai siamo riusciti a toglierci qualche soddisfazione. Lontano dal rettangolo verde, invece, che il nostro gruppo si mantenga sempre così unito, voglioso e coeso: è quella la nostra prima vittoria".