La Seleçao supera il fanalino di coda Dodo in una gara non brillantissima
Alla Florentia la Seleçao affronta il Dodo FC, ultimo della classe con soli 5 punti in classifica ma avversario tutt'altro che rinunciatario. La goleada dell'andata (12-2) non deve far presagire che sarà una partita facile e infatti non la è. Tanto dipenderà da alcuni episodi specifici, che alla fine non incideranno sull'andamento della partita, ma gli Argentinos non possono dire di aver disputato la loro prova migliore.
Gli Orange giocano arroccati in difesa, tutti dietro la linea della palla, con l'intenzione di lanciare dalle retrovie e scavalcare le linee avversarie per innescare Varanese o Mariano. Dal canto loro, i biancazzurri non hanno così troppa facilità di manovra anche se tengono praticamente sempre il possesso della sfera. Il primo squillo è di Basta, fuori misura, ma poco dopo la Seleçao segna con il suo "sbloccapartite" Tecchia (e chi se no?). Il 18 raccoglie uno spiovente dal limite dell'area e si coordina al bacio, lasciando partire un perfetto calcio che coglie il palo e gonfia la rete alle spalle di A. Anderini. Con il vantaggio acquisito, però, gli Argentinos non sprintano, giocano il pallone ma non affondando e si lasciano addormentare dal ritmo avversario. D'Errico si divora il raddoppio, che arriva però poco dopo ancora grazie a Tecchia, che scarica in porta un destro potente che non lascia scampo al numero 1 di casa: 0-2. A questo punto arriva il momento più delicato della sfida: il 18 argentino interviene in tackle in anticipo su N. Anderini e per l'arbitro è un clamoroso rigore. A nulla valgono le proteste biancazzurre: dal dischetto Varanese accorcia le distanze. La rete avversaria scuote la Seleçao, che nel giro di trenta secondi ritrova il gol: con tre passaggi Dall'Osso innesca Tecchia, palla a D'Errico in buca d'angolo per l'1-3 che ridà ossigeno. Ma non è finita qui: Gennarelli controlla male un pallone innocuo che rotola in porta, riuscendo però a salvarlo in tuffo sulla linea. L'arbitro, appostato a una ventina di metri, senza nemmeno sincerarsi del fatto che la sfera non è del tutto entrata in rete convalida un gol fantasma in maniera del tutto fortuita che regala il 2-3 al Dodo. Nonostante l'assalto finale, il primo tempo si conclude così, con gli Argentinos beffati da due episodi quantomeno dubbi che hanno rimesso in partita un avversario fino ad allora innocuo.
Nella ripresa, però, esce finalmente la vera Seleçao. I biancazzurri chiudono bene tutti gli spazi e cominciano a velocizzare la manovra, iniziando a presentarsi con continuità nella metà campo avversaria. Al 6' arriva la rete che stappa la ripresa: gran lavoro di Sardu, che arriva sul fondo e serve in mezzo Dall'Osso, pronto a sparare in porta il nuovo +2. Le maglie arancio si aprono sempre più e gli Argentinos hanno spazi di manovra: Cicali colpisce una traversa di testa (con pallone che torna in campo), poco dopo Basta conclude a lato. Al 12' l'arbitro concede un calcio di rigore per fallo in area di Tobias su Tecchia: sul punto di battuta si presenta Piani che fulmina A. Anderini per la sua seconda marcatura stagionale che vale il 2-5. Passata la paura, la Seleçao dilaga senza rischiare più nulla e prima D'Errico si vede annullare il sesto gol per un presunto fallo di sfondamento (anche qui con molti dubbi), poi lo segna di potenza con un gran destro incrociato: per lui in campionato fanno 17. Prima della chiusura dell'incontro il Dodo perde N. Anderini, che si infortuna e lascia i suoi in inferiorità numerica. Ad approfittarne è ancora Tecchia, che riceve da Cicali, scambia con D'Errico, entra in area e gonfia la rete per la personale tripletta e il 2-7 che non cambierà più.
Una vittoria voluta e importante, anche se il risultato non è stato figlio di un'altrettanto buona prestazione. Gli Argentinos hanno brillato meno rispetto al solito, tendendo troppo ad adattarsi agli avversari, in una situazione che fra fine primo tempo e inizio secondo ha rischiato anche di giocare un brutto tiro ai biancazzurri. Una lezione importante, certamente, che servirà per capire ancora una volta di non poter mai abbassare la guardia contro nessun avversario. La decima vittoria in campionato ci consente di toccare quota 33 punti in classifica dopo 16 giornate, ma il cammino è ancora tanto lungo verso la fine delle ostilità, così come sono molte le insidie. A partire dalla prossima, nel difficile campo di Bellariva e contro un Hangover 69 in decisa risalita.
In chiusura, un pensiero speciale a Indrit Lamcja: il nostro numero 7 non sta attraversando un periodo facile. Questa vittoria è dedicata al nostro guerriero! Ti aspettiamo presto con noi!