
Saltato il turno con il Club
Lungarno per rispetto dei confronti del nostro bomber Jack Cioni,
infortunatosi al ginocchio, siamo ora
pronti a rituffarci nel clima ignorante delle nostre pagelle. L’appuntamento è
il solito in quel di Via Gioberti, ore 20.30, per una sfida che va in scena
oramai da quattro stagioni. Da una parte i Finti Tecnici, squadra tignosa
caratterizzata da picchi di ignoranza misti a svarioni totali, dall’altra la
Seleçao che vincendo rischia di essere al primo posto momentaneo del girone.
Nonostante il clima campionato potesse far pensare ad un match agevole per i
biancoazzurri, in campo si è visto ben poco spettacolo e il 2-3-1 schierato dai
ragazzi argentini ha badato più alla copertura che alla fase propositiva.
Insomma, una sfangata bella buona che ha permesso alla Seleçao di mantenere la
porta inviolata grazie ad un Gennarelli - stranamente - in ottima forma. In
rete vanno nell’ordine Durin, Faletra (tremendo il suo gol) e Ferrara,
portando così un rotondo 3-0 che
rilancia le ambizioni dei ragazzi di Tecla e la sua voglia di birra. Da
segnalare una sclerata old-style di Giannetti che a due minuti dalla fine
riesce a litigare con un avversario praticamente facendo tutto solo e
provocando la rabbia di Ferrara che, una volta preso atto del fatto che la
scaramuccia non avrebbe portato a nessun morto, ha dovuto disdire la vendita di
contrabbando degli organi dell’avversario pianificata da tempo. Serve un
sostituto ora, siete tutti avvisati.
Ecco le pagelle ignoranti:
GENNARELLI: Il nostro evidenziatore preferito sente molto il match
ed inizia a soffrire dalle 12,00 del giorno prima quando, in uno dei suoi pasti più leggeri a base di
impepata di cozze, ha avvertito un bruciorino allo stomaco; smaltito il lauto
pasto, arriva al campo ed inizia a caricare i suoi compagni per il big match.
Dopo pochi minuti regala ai suoi compagni la solita perla: ciofeca centrale dei
Finti, palla che rimbalza davanti a lui che, nel tentativo di bloccare il tiro
cicca la presa e palla a lato per questione di cm. Il prete della Sales, mosso a
pietà da cotanta inguardabilità, pare abbia chiesto a Gesù di spingere il tiro
aldilà del montante onde evitare di sentire epiteti sconvenienti provenire dai
compagni del portierone, già noti alle autorità ecclesiastiche di via Gioberti.
Alla vista di tale spettacolo gli Argentinos, convinti che la prossima epica
paperona avrebbe seriamente intaccato le loro coronarie, già si predisponevano
a chiedere al delegato di preparare il defibrillatore all'intervento. Gennarelli invece,
stupisce tutti, compiendo tre parate decisive e blindando il risultato in
maniera determinante scoprendo anche che il portiere può uscire dall’area senza
incorrere in sanzioni penali; se non fosse per la minchiata iniziale, la
trasmissione “Chi l’ha visto?” era già pronta ad iniziare la ricerca del vero
Zio Paperone, ma anche questo gemello non ci dispiace. Voto 7. TWIN POWER
FERRARA: Che il macellaio dietro casa sua fosse un osso duro non lo
aveva messo in conto e, dovendo bruciargli il locale per la resistenza alle
legittime richieste di protezione avanzate dal nostro difensore, giunge in
ritardo al match con ancora la tanica di benza in mano. Bisognoso di un alibi,
si presenta con la divisa antracite fingendo un errore per potersi cambiare con
una nuova muta e disfarsi della precedente, depistando così le forze
dell’ordine sulle sue tracce. Quando scopre il nome degli avversari si
commuove, dato che lui all’inizio della sua carriera criminale, si era finto
per anni un “finto tecnico” per derubare così tutte le vecchie da Catania ad
Agrigento. Risolto l’equivoco, senza battere ciglio e con 11 secondi netti di
riscaldamento, il buon Fabio prende in consegna il bomber dei Finti Samba Khary
Cissè, mettendo in scena uno scambio di informazioni sulle più recenti tecniche
di scippo di vecchiette e truffe da marciapiede. Tra un discorso e l’altro,
riesce anche a giocare siglando il più bello dei tre gol biancoazzurri e
aumentando il suo score personale in campionato. Riesce abilmente a evitare il
turnover del mister riuscendo miracolosamente ad essere sostituito e restare
comunque in campo tra lo stupore generale. Ottima prova per lui ed è chiaro a
tutti come la sua presenza in difesa sia ormai imprescindibile per questa
squadra, se non altro per evitare ritorsioni in caso di panchina. Voto 7. GIUSTIZIA PRIVATA
FERRETTI: Posizionatosi come al solito al centro della difesa
assieme al compare Ferrara forma un
tandem meridionale che mescola sapientemente la delinquenza di Riina, l’arte
oratoria di Beppe Mascara e l’eleganza difensiva di Taribo West. Anche lui deve
subire la presenza fisica di Samba - no, non ci stiamo riferendo a quella
presenza, Dedo non teme paragoni - e soffre nei primi minuti del match i
movimenti dell’attaccante rossonero che svaria su tutto il fronte. Una volta
prese le misure - sembra un doppio senso eh?- del numero 9, si concede il lusso
di andare all’attacco andando vicino al gol prima con un colpo di testa
ravvicinato muratogli dal portiere poi divorandosi una grande occasione di
piattone a pochi passi dalla rete, mostrando di vedere la porta come il miglior
Bocelli. Si giustifica rammentando a tutti che ha sì mancato il gol per questione
di centimetri, ma per la stessa questione avrebbe ammutolito poi tutti sotto la
doccia. Guida poi le barricate finali della Seleçao con esperienza e malizia
chiudendo a doppia mandata una difesa mai così salda nelle ultime uscite. Voto 6.5. NIGHT VISION
FALETRA: Aumenta il suo livello di ignoranza a dismisura quando
whatsappa bestemmie ai compagni rei di essere in ritardo per il riscaldamento
prematch e invocando la punizione divina su di loro. Si colloca al centro della
difesa ed è felice perché stasera il mastice sugli scarpini sembra non fare
effetto, dato che riesce a passare la palla con intelligenza. Cosa strana per
il numero 89 dato che sino adesso, quando mister e compagni gli hanno chiesto
di “passarla”, aveva pensato si
riferissero ad insoliti joint contenenti sostanze stupefacenti. Guida la
squadra e trova la rete con un lancio diabolico da 30 metri che inganna il
portiere, fulminando con uno sguardo Durin che tentava di accaparrarsi la
segnatura a suo vantaggio millantando un tocco mai avvenuto. A fine partita
comunica ai compagni che salterà “per lavoro” le prossime partite di campionato
fino alla sosta natalizia ma il dubbio che debba andare a gestire un traffico
internazionale di armi, droga et similia
non ce lo leva nessuno. Voto 7. SCARFACE
INNOCENTI: Arrapato come sempre, Varenne stavolta è shockato dal
fatto di aver recentemente scoperto che una sua cugina è una patata pazzesca e
non averla ancora castigata. Consolato dai compagni che gli ricordano che il
suo harem è smisurato, il cavallo di
Gavinana inizia il consueto riscaldamento pre-partita con 6 ore di anticipo,
aiutato dal the del babbo che è notoriamente un misto di ormoni della crescita,
creatina e EPO come piace a lui. Posizionatosi sull’out di sx, spinge come un
forsennato e mette in difficoltà la difesa rossonera con le sue rimesse
laterali a lunga gittata, dando anche avvio alla maggior parte delle incursioni
della Seleçao. Oggi purtroppo non è molto preciso sotto porta, mettendo a
referto 196 tiri verso lo specchio della porta ma i soli specchi che ha colpito
sono quelli delle vetrate dei condomini circostanti, pronti a dare il via ad
una class-action contro il numero 18 argentino. Conclude poi la sua ignobile
prestazione fuggendo a gambe levate per
castigare qualche povera figliola inconsapevole del maiale con cui sta avendo a
che fare. Voto 6. FAMILY AFFAIR
DURIN: Nel nuovo progetto tattico della stagione biancoazzurra, il
Duro si piazza non come terminale offensivo ma come ala ed è molto maturato
rispetto al solito. I palleggi da foca monaca, le rovesciate da casa sua e i
dribbling continuati sono ormai un lontano ricordo e il bomber mette lo zampino
in tutte le reti della Seleçao, ricordando a tutti che il n.9 è sempre il
miglior marcatore della storia del team. Il suo unico neo è il vergognoso
riscaldamento fatto di chiacchiere, finto stretching e tentativi di corrompere
Marco per farsi dare il the prima del
match senza motivo. Accetta anche il turnover con insolita tranquillità,
dimostrando una nuova maturità e evita anche di far polemica con l’arbitro; ci
prova poi con Faletra a cui tenta di scippare una rete ma si sa che “non puoi rubare a casa del ladro”. Nel
post partita poi da il meglio di se: pizza con 117 ingredienti, birrone, dolce,
amaro e caffè giusto per mantenere la linea e ingollare quel milione di calorie
per colmare il languorino allo stomaco prima di dormire. Voto
7.5 EASY BOY
TECLA: GT11 come l’hanno rinominato i gestori dei locali di mezza
Firenze - per il numero di cocktails ingollati in una sola serata - è ormai il
falso nueve ufficiale del team complice anche l’assenza di Jack “Sparrow”
Cioni. Lì davanti sgomita come un forsennato e apre gli spazi per gli
inserimenti dei compagni che gli giocano alle spalle. La chioma bionda del
capitano che giganteggia tra le maglie avversarie spinge i ragazzi a dare
l’anima, mentre lui con tutti questi avversari in completo rosso pensa più
volte di essere ad un Sangria party. La sua condizione fisica da timbratore
d’ufficio gli consente giusto 7-8 minuti di buona intensità e viene dunque
sostituito giusto in tempo per godersi la papera di Ed Warner da bordo campo.
Rientra nel secondo tempo per alleviare l’assedio dei Finti Tecnici e giusto in tempo per
divorarsi una rete, sostenendo - in
balia di qualche sostanza psicotropa - di aver colpito la palla “vedendo
tutto appannato”. Nonostante tutto è l’anima della squadra e il leader
indiscusso di questa formazione. Resta a secco di reti ma siamo sicuri non di
alcool: si rifarà il prossimo weekend, S. Croce lo aspetta. Voto 6.5 DANDY INGLESE
GIANNETTI: Rimane ancora fuori dai sette titolari iniziali per i
consueti guai fisici per cui sta consultando a spese altrui milioni di luminari
nell’area fiorentina senza esito. Dopo un lungo riscaldamento, entra al posto
di Faletra e si colloca in mezzo al campo dimostrando di saper ancora gestire
una palla e una discreta condizione fisica. Le giunture robotiche e il
pannolone comprati su misura sembrano non riuscire ad impedire al suo corpo di
rischiare di sgretolarsi ad ogni minimo contatto ma le preghiere dei suoi
assicuratori a bordo campo ormai ridotti sul lastrico sembra abbiano sortito
effetto. Il suo apporto alle fase offensiva della squadra è assimilabile ai
giorni da sobrio del custode della Sales, tuttavia in fase di interdizione
mostra di sapersi sbattere e di aver voglia di tornare al 100%. Epica la
reazione ad un fallo avversario a tre minuti dalla fine, inutile quanto
stilisticamente perfetta e solo un Faletra in versione paciere ha permesso di
placare la situazione. Lo aspettiamo al varco, siamo ancora a zero cartellini..
Voto 6+ RENEGADE
LAMCJA: Contare sulla sua puntualità è come sperare che qualcun
altro paghi le tasse al posto tuo. Arriva al campo come di solito ad 1 minuto
dal calcio d’inizio e parte fuori accettando serenamente le scelte del mister e
approfittando della confusione per rubare qualche autoradio. Svuotato anche il
portafoglio del prete della Sales, decide di entrare nel secondo tempo al posto
del capitano spostandosi però sull’out di sinistra. Abbastanza diligente nella
fase difensiva, continua a cercare invano la prima segnatura e manca due volte
l’appuntamento con la rete imbeccato dalla rimessa lunga di Innocenti. Divorate
le due occasioni in maniera clamorosa, viene sostituito giusto in tempo
procurarsi quel kg di rame da rivendere
domani al mercato nero. Voto 6.
AFFARISTA